martedì 21 novembre 2017

#RiallacciaIlNasone, anche i bimbi lo chiedono!


Oggi i bambini e le bambine della scuola materna "la casa dei bimbi", nel cuore di Garbatella, si sono dati appuntamento al "nasone" davanti al cancello di scuola, per chiedere con disegni e filastrocche la sua apertura. "Se la riaprite, giurin giuretto, chiudiamo sempre il rubinetto!", si legge su uno dei cartelli. Come si fa a rispondere di no? 

Le domande a cui rispondere, tuttavia, sarebbero molte di più, a partire da come sia possibile che a Roma, città da sempre ricchissima di acqua, si sia arrivati a chiudere gli storici nasoni, che usano meno dell'1% dell'acqua distribuita nella capitale. Colpa della crisi idrica, è il ritornello cantato da Acea e dall'amministrazione capitolina. Ma la crisi sembra essere più "idraulica", dato che le perdite sulla rete romana ammontano ad oltre il 40%, una percentuale che Acea dice di aver ridotto di 5 punti in soli 3 mesi con interventi comunque ancora scarsi e tardivi, visto che da anni l'azienda prosciuga le risorse idriche della Regione. 
Ed è proprio nell'intreccio di responsabilità di Acea, Comune e Regione che si trovano le cause della "crisi idrica" e le possibili soluzioni:
- destinare tutti gli oltre 60 milioni di utili annui di Acea, attualmente distribuiti agli azionisti, alla riparazione delle perdite;
- avviare un serio percorso di ripubblicizzazione dell'azienda idrica romana, in modo da rendere stabile il "risparmio" dei dividendi e il controllo sulla gestione della risorsa;
- approvare finalmente i nuovi bacini idrografici regionali, applicando la legge 5 che inserisce una serie di misure pratiche per la tutela dell'acqua. Doveva essere fatto dopo 6 mesi, ma la giunta Zingaretti ha lasciato passare 3 anni, e domani (mercoledì 22) l'Assessore Refrigeri dovrà risponderne in Consiglio regionale con un'interrogazione. Che sia la volta buona?
Anche dalla Sindaca Raggi si attende la risposta ad un'interrogazione, proprio sui nasoni e sulla gestione delle perdite idriche a Roma. Essendo ampiamente trascorsi i 30 giorni di rito, le organizzazioni Terra!, Coordinamento Romano Acqua Pubblica e Associazione 21 luglio, promotrici della Campagna #RiallacciaIlNasone, chiedono una risposta urgente.


Che la richiesta dei bambini e delle bambine di Garbatella riesca a riaprire, oltre al loro "nasone", anche un confronto serio su come gestire l'acqua di Roma e del Lazio nell'interesse comune, e non in quello degli azionisti di Acea spa? Sarebbe doveroso, per tutt* noi, e per le generazioni future.